Le Clementine tarantine sono straordinarie eppure sui mercati internazionali si fanno superare da quelle di Spagna o del Marocco. Questo perché si fa zero marketing ma solo pricing. Ecco qualche suggerimento per agricoltori illuminati
Le clementine tarantine sono una vera eccellenza che spesso rimane sugli alberi o viene venduta sui prezzi molto bassi (dato quelle di importazione costano molto meno). Così gli agricoltori conviene sempre più tagliare gli alberi e rivenderli come legna (ci guadagnano molto di più, almeno nel breve periodo).
La ragione di tutto ciò sta nel fatto che si tratta di un prodotto indifferenziato.
In effetti solo in pochi sanno riconoscere le clementine tarantine rispetto a quelle importate dalla Spagna o dal Marocco. Proprio per questo, si finisce con l’acquistare quelle che costano meno.
Secondo Coldiretti Puglia, attualmente le clementine a Taranto vengono vendute in campagna a 30 centesimi al chilogrammo, ma 15 centesimi al chilo vengono pagati dagli agricoltori solo per la raccolta e pertanto “il conto economico è drammatico nei campi”.
In provincia di Taranto il settore agrumicolo vale oltre 80 milioni di euro per una produzione di 2,6 milioni di quintali di agrumi.
Le ultime rilevazioni Ismea, relative però al 19 novembre, riportano un prezzo franco azienda e Iva inclusa di 65 centesimi al chilogrammo, che diventano 58 centesimi con la raccolta a carico dell’acquirente.
“I prezzi non sono assolutamente remunerativi. È l’ennesima annata da dimenticare”, lancia l’allarme il presidente di Coldiretti Taranto, Alfonso Cavallo. “Si tratta di un trend drammatico che ha effetti pesanti sul piano economico e occupazionale per le imprese agricole, ma anche dal punto di vista ambientale e per la salute dei consumatori”.
Al calo dei consumi si aggiunge “l’arrivo incontrollato” di agrumi di provenienza estera che contribuisce notevolmente – dice ancora Coldiretti Puglia.
Storia delle clementine tarantine
Circa l’origine geografica di questo frutto vi sono alcune perplessità: c’è chi sostiene che le prime varietà abbiano avuto origine in Algeria e c’è chi è pronto a scommettere sul fatto che le loro origini risalgano ai territori di Cina, Corea e Giappone.
La versione più accreditata vuole che siano comparse nel Golfo di Taranto verso la fine dell’Ottocento, grazie ad un certo Pierre Clément, sacerdote vissuto tra il XIX e il XX secolo, che ne ottenne l’ibrido dall’incrocio tra arancia e mandarino.
Nel 1992, questo frutto è stato fortemente valorizzato con l’arrivo della certificazione IGP, marchio di Indicazione Geografica Protetta, e della denominazione “Clementine del Golfo dì Taranto”, derivanti dalla specie C. clementine Hort. ex Tanaka. Il disciplinare può essere scaricato da disciplinate Clementine del Golfo di Taranto.
Le clementine tarantine sono apprezzate per il loro sapore dolce, la facilità di sbucciatura e l’assenza di semi.
Le principali rivali delle clementine tarantine
Le clementine sono molto popolari in tutto il mondo, e la concorrenza è forte. Alcune delle principali rivali delle clementine tarantine possono includere:
Clemenules: è una varietà di clementine coltivata in Spagna ed è ampiamente conosciuta e apprezzata a livello internazionale. È una delle principali concorrenti sul mercato delle clementine.
Nules: Un’altra varietà spagnola è anche ben nota nel mercato internazionale delle clementine. La Spagna è uno dei principali produttori e esportatori di agrumi, e varietà come Nules sono spesso presenti sui mercati globali.
Moroccan: Il Marocco è un importante produttore di agrumi, e le clementine marocchine sono spesso presenti sul mercato internazionale. Queste possono rappresentare una concorrenza per le clementine tarantine, specialmente in determinate stagioni.
Altre Varietà Italiane: Oltre alle clementine tarantine, ci sono diverse altre varietà di agrumi coltivate in Italia, come le mandarini clementine dell’Adriatico o altre varietà coltivate in regioni diverse del paese. Queste possono essere considerate rivali, anche se la differenziazione nelle caratteristiche e nella qualità può giocare un ruolo importante nelle preferenze dei consumatori.
Agrumi da Paesi del Mediterraneo: Paesi del Mediterraneo come Turchia, Grecia e Egitto coltivano anche clementine e altri agrumi. Le loro produzioni possono rappresentare una concorrenza sul mercato internazionale.
La concorrenza sul mercato internazionale è complessa e dipende da diversi fattori, inclusi prezzi, qualità del prodotto, condizioni climatiche, stagionalità della produzione e preferenze dei consumatori.
La diversificazione e la promozione delle caratteristiche uniche delle clementine tarantine possono essere strategie importanti per affrontare questa concorrenza e mantenere o ampliare la loro presenza sul mercato globale.
Quali strategie marketing per rendere le clementine tarantine imbattibili sui mercati internazionali?
La creazione di una strategia di marketing efficace per promuovere le clementine del Golfo di Taranto richiede un approccio completo che sottolinei le caratteristiche uniche del prodotto e catturi l’attenzione dei consumatori.
Per affrontare la concorrenza sui mercati internazionali, è importante adattare la strategia di marketing in base alle dinamiche specifiche di ciascun mercato.
Ecco alcune tattiche che potrebbero essere utili:
1. Studio del Mercato Internazionale:
Investire in una dettagliata analisi di mercato per comprendere le tendenze del consumo, le preferenze dei consumatori, i comportamenti d’acquisto e le strategie della concorrenza nei mercati internazionali specifici.
2. Differenziazione del Prodotto:
Identificare e sottolineare le caratteristiche uniche delle clementine del Golfo di Taranto che le distinguono dalla concorrenza. Potrebbe trattarsi di sapore, consistenza, sostenibilità o qualsiasi altra caratteristica distintiva.
3. Posizionamento Premium:
Posizionare le clementine del Golfo di Taranto come prodotto premium. Comunicare la qualità superiore, l’IGP, le certificazioni di qualità e la provenienza autentica per giustificare un prezzo leggermente più alto rispetto alla concorrenza.
4. Partnership con Distributori Locali:
Collaborare con distributori e rivenditori locali nei mercati internazionali per garantire una distribuzione più ampia. Le partnership locali possono facilitare l’accesso ai canali di distribuzione e aumentare la visibilità del prodotto.
5. Marketing Digitale Globale:
Sfruttare il marketing digitale, comprese le campagne sui social media, la pubblicità online e il content marketing, per raggiungere un pubblico internazionale. Adattare i messaggi e il tono alla cultura specifica di ciascun mercato.
6. Partecipazione a Eventi Internazionali:
Partecipare a fiere internazionali, eventi gastronomici e esposizioni agricole per presentare le clementine del Golfo di Taranto a un pubblico globale. Queste occasioni offrono l’opportunità di stabilire contatti con acquirenti, distributori e consumatori.
7. Campaigning su Sostenibilità:
Se la produzione delle clementine del Golfo di Taranto segue pratiche sostenibili, comunicare questo aspetto attraverso campagne specifiche. La sensibilità ambientale è sempre più rilevante sui mercati internazionali.
8. Adattamento alla Stagionalità:
Se le clementine del Golfo di Taranto hanno un periodo di stagionalità specifico, sfruttare questo aspetto nella strategia di marketing. Comunicare l’idea di un prodotto fresco e stagionale può essere un punto di forza.
9. Feedback e Recensioni Internazionali:
Solicitare e promuovere recensioni e feedback internazionali. Le opinioni positive da parte di consumatori internazionali possono essere un potente strumento di marketing.
10. Adattamento Linguistico e Culturale:
Assicurarsi che i messaggi di marketing siano adattati linguisticamente e culturalmente a ciascun mercato. La sensibilità culturale è fondamentale per connettersi con successo con i consumatori internazionali.
11. Promozioni Internazionali:
Offrire promozioni specifiche per ciascun mercato. Queste possono includere sconti, bundle o altre offerte speciali per attirare l’attenzione dei consumatori internazionali.
12. Collaborazioni con Chef e Food Influencer Locali:
Coinvolgere chef e food influencer locali per promuovere le clementine del Golfo di Taranto nei mercati internazionali. Questi opinion leader possono aumentare la credibilità del prodotto tra i consumatori locali.
Adattare la strategia di marketing alle specificità di ciascun mercato internazionale è fondamentale per il successo delle clementine del Golfo di Taranto sulla scena globale.
Ed ecco alcune idee chiave per promuoverle anche a livello locale o nazionale:
1. Valorizzare l’Indicazione Geografica Protetta (IGP):
Sottolineare l’IGP delle clementine del Golfo di Taranto è fondamentale. Questa designazione di origine può essere utilizzata per comunicare la qualità e l’autenticità del prodotto. Creare un marchio forte attorno all’IGP contribuirà a differenziare le clementine tarantine dalla concorrenza.
2. Raccontare la Storia di Taranto:
Utilizzare il racconto della città, della sua storia e della tradizione agricola nella promozione delle clementine. Creare un legame emotivo con i consumatori può aumentare la fedeltà al marchio e generare interesse per l’origine delle clementine.
3. Emfatizzare il Gusto Unico:
Focalizzarsi sul sapore distintivo delle clementine del Golfo di Taranto. Potrebbe essere utile condurre degustazioni o eventi promozionali per far sperimentare ai consumatori la qualità superiore e il gusto eccezionale delle clementine tarantine.
4. Certificazioni di Qualità e Sostenibilità:
Oltre all’IGP, ottenere e comunicare altre certificazioni di qualità e sostenibilità può rafforzare la percezione di prodotto di alta qualità. Questo è particolarmente importante poiché sempre più consumatori sono attenti alla provenienza e alla sostenibilità dei prodotti che acquistano.
5. Collaborazioni con Dettaglianti e Ristoranti:
Stabilire partnership con dettaglianti e ristoranti locali e internazionali per includere le clementine del Golfo di Taranto nei loro menù o esposizioni può contribuire a espandere la visibilità del prodotto.
6. Campagne Social Media Coinvolgenti:
Utilizzare le piattaforme di social media per coinvolgere i consumatori. Creare contenuti visivi accattivanti, storie di agricoltori locali, e incoraggiare gli utenti a condividere le proprie esperienze con le clementine tarantine può generare interesse e aumentare la visibilità del marchio.
7. Offerte Promozionali e Pacchetti Famiglia:
Introdurre offerte promozionali, sconti o pacchetti famiglia per incoraggiare l’acquisto e incentivare i consumatori a scegliere le clementine del Golfo di Taranto come prima scelta.
8. Partecipazione a Eventi e Fiere Settoriali:
Partecipare a eventi, fiere agricole e mostre settoriali è un modo per presentare le clementine tarantine a un pubblico più ampio. Queste occasioni offrono l’opportunità di connettersi direttamente con i consumatori e altri operatori del settore.
9. Feedback e Interazione con i Consumatori:
Creare canali di feedback per i consumatori può essere prezioso. Raccogliere recensioni positive e incoraggiare la partecipazione attiva dei consumatori attraverso sondaggi online o competizioni può alimentare l’interesse e la fedeltà al marchio.
10. Focus su Packaging Sostenibile:
Utilizzare imballaggi sostenibili e ecologici può essere un elemento distintivo, attirando i consumatori sensibili all’ambiente e posizionando le clementine tarantine come una scelta sostenibile.
11. Collaborazioni con Chef e Food Blogger:
Coinvolgere chef e food blogger influenti nella promozione delle clementine tarantine può aumentare la visibilità del prodotto e sottolineare le sue qualità culinarie.
12. Programmi di Fidelizzazione:
Introdurre programmi di fedeltà per incentivare i consumatori a continuare a scegliere le clementine del Golfo di Taranto. Offrire premi o sconti per gli acquirenti fedeli può aumentare la lealtà al marchio.
In generale, una strategia di marketing efficace dovrebbe essere autentica, centrata sul consumatore e in grado di comunicare chiaramente i valori distintivi delle clementine del Golfo di Taranto.
Quale Marketing per le clementine tarantine?
Il problema è proprio questo: il food marketing a Taranto non esiste. E non esiste in particolare per il mercato delle clementine.
I nostri produttori continuano a perdersi in argomenti che non c’entrano nulla con il marketing.
Al limite, qualcuno parla di promozione.
Ma non basta dire che le clementine tarantine sono buone per farne un brand. Così come non basta un articolo sui giornali, qualche intervista in TV o qualche collaborazione con organizzazioni di vario genere.
Il marketing è una cosa seria e va al di là di tutte le stupidaggini legate ai Social, alla “digitalizzazione”, a qualche attività mediatica che dura il tempo di qualche giorno o di qualche condivisione su Facebook.
Il marketing parte dalla costruzione del Brand, dalla differenziazione e dalla focalizzazione.
Negli ultimi anni, il mercato globale degli agrumi ha assistito a una crescita significativa, con produttori di tutto il mondo che si sono adoperati per promuovere le loro deliziose offerte. Tuttavia, sembra che i produttori delle clementine tarantine siano rimasti sorprendentemente silenziosi in questo fruttuoso coro di promozione alimentare. Un tale atteggiamento può essere un freno al pieno potenziale di un prodotto che, a giudicare dalle sue qualità intrinseche, merita una maggiore attenzione.
Mentre altri produttori di agrumi hanno abbracciato con successo il food marketing, promuovendo le loro varietà con creatività e ingegno, i produttori delle clementine tarantine sembrano restare in un’ombra autoimposta. Questa mancanza di iniziativa rischia di lasciare sul tavolo un potenziale significativo, sia in termini di redditività che di visibilità sul mercato internazionale.
Il primo elemento che balza all’occhio è l’assenza di sforzi evidenti di marketing da parte dei produttori delle clementine tarantine. Mentre altre varietà di agrumi stanno sfruttando appieno le potenzialità delle piattaforme digitali, dei social media e delle iniziative culinarie, le clementine tarantine sembrano essere rimaste nell’ombra.
A differenza dei produttori delle clementine tarantine, altri coltivatori di agrumi hanno dimostrato un acuto senso di marketing alimentare.
Ad esempio, la Clemenules spagnola ha abilmente sfruttato il suo sapore dolce e la facilità di sbucciatura, creando campagne che catturano l’immaginazione dei consumatori. Rotterdam, la “Manhattan sulla Mosa,” ha trasformato il suo porto in un laboratorio mondiale di innovazione nell’economia circolare, una storia di successo che è stata comunicata efficacemente a livello globale.
Le clementine tarantine, con il loro sapore distintivo e la qualità superiore, potrebbero essere una presenza dominante sui mercati internazionali se solo i produttori decidessero di rompere il silenzio. La mancanza di una strategia di food marketing significa perdere l’opportunità di raccontare la storia autentica dietro questi agrumi, di evidenziare la loro origine protetta e di coinvolgere i consumatori in modo più diretto.
È giunto il momento per i produttori delle clementine tarantine di abbracciare il food marketing con la stessa passione che mettono nella coltivazione di questo frutto. Creare una narrativa accattivante, promuovere la provenienza autentica e sottolineare le qualità uniche potrebbe essere la chiave per sbloccare il pieno potenziale di questo prodotto.
Per marketing intendo mettere su un PIANO STRATEGICO in grado di portare le Clementine di Taranto sui mercati internazionali.
Sto parlando di mettere su un sistema per il quale prima si studia (davvero) il mercato, poi lo si analizza secondo opportune matrici e infine si lavora sul Brand e sul piano operativo per:
- diventare un’autorità nel tuo settore,
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